Riprendiamoci la notte!

  • Novembre 20, 2009 22:22
(Comunicato TBN)
Stanotte a Roma una delle transessuali legate al caso Marrazzo è stata trovata morta, il cadavere bruciato.
Brenda
era una delle tante sex workers che giorno e notte lavorano
nell’illegalità, sfruttate ed umiliate, da un sistema omofobo,
transfobico e repressivo.
Ogni giorno donne, lesbiche, omosessuali,
transessuali, migranti vivono un’esistenza di marginalità e precarietà,
nelle strade invase da ronde e picchiatori, diventano visibili solo
quando salgono alla ribalta dei fatti di cronaca nera, picchiate,
violentate, uccise.
Oggi 20 novembre, nella giornata mondiale in
ricordo delle vittime di transfobia, un’ennesimo nome va aggiunto a
questa lista: chiediamo che sia fatta luce su questa morte legata a
doppio filo alla politica del potere, dei favori, delle mazzette.
Domani
saremo in piazza: donne, lesbiche, migranti, transessuali in un corteo
notturno per le strade di Roma, per riprenderci la notte, le strade
della nostra città, per affermare l’autodeterminazione dei nostri corpi.
Verità e Giustizia per Brenda.
 
Appuntamento il 21 novembre 2009 in piazza Vittorio alle 18,30



Dopo anni di politiche sempre più restrittive per la libertà di tutti
ma soprattutto di tutte, abbiamo pensato di dover ribadire cosa vuol
dire sicurezza per noi. Nell´immaginario comune, la notte è sempre
stata associata all’insicurezza, alla violenza, alla paura e col tempo
noi stesse abbiamo imparato a introiettare l´idea del pericolo del
mondo esterno.


Con i "loro" mezzi di
comunicazione assordanti vogliono inculcarci l´idea del terrore della
vita che troviamo fuori dalla casa (italiana), sinonimo di protezione e
sicurezza.
Non
ci rinchiuderanno nella prigione delle mura domestiche per far godere
l´uomo padr(on)e e marito,  attraverso il controllo sul corpo e sulla
libertà delle donne.
Non presteremo i nostri corpi per giustificare le politiche sicuritarie e razziste di questo paese ormai alla frutta.
Siamo pronte a uscire nelle strade a ridosso del 25 novembre,
giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per ribadire che la
sicurezza non è data da piu’ telecamere né dall’emarginazione, 
detenzione ed espulsione degli immigrati e delle immigrate, ma dalla
nostra
libertà e autodeterminazione dentro e fuori casa.


Vogliamo vivere le nostre strade
anche di notte e vogliamo che sia questo a farci sentire sicure.
Vogliamo non sentirci mai da sole.
Vogliamo
dire questo da donne alle donne, alle lesbiche, alle trans, ai gay
perché non è sicurezza una città militarizzata, non è sicurezza una
città fatta di ronde e lame, perché la nostra arma è la solidarietà.


Questa crisi tanto temuta e così
poco ammessa viene sfruttata per restringere le libertà acquisite in
anni di lotte: i respingimenti in mare dei migranti, come quelli delle
donne nelle case, la negazione del diritto al dissenso, la distruzione
della scuola pubblica, la svalutazione delle donne su tutti i fronti,
specie in campo lavorativo. Infatti precarietà o pratica delle
dimissioni in bianco restano problemi per lo piu’ femminili, impedendo
alle donne, che vogliano sfuggire a situazioni di violenza in famiglia,
di farlo.
Nessuno si
chiede perché i famosi assenteisti di Brunetta fossero in maggioranza
donne, dato che su di loro ricade tutto il peso di un welfare sempre
meno efficiente.


Tutto questo accade mentre la
Chiesa continua a proporre un modello familiare in cui la donna
conservi il ruolo di incubatrice e balia, mentre la società diventa
sempre più fascista, ribadendo, tra gli altri, il vecchio schema della
donna o santa o puttana. Così la violenza è palese solo quando a
compierla è il tossico, l’immigrato o il rom e si arriva a giustificare
l´ubriachezza dei "bravi ragazzi", che agiscono per soddisfare bisogni
dovuti, mentre lo stesso comportamento rende la donna un´incosciente
che "se l´è cercata".


Ma in tutti questi casi non si
indaga la violenza alle radici, la giustificazione è sempre la
devianza, mentre noi sappiamo bene che la violenza è diffusa e
propagandata dai media e dalla cultura. Si sistematizza una violenza
più subdola, in un paese in cui escort e prostitute sono messe
alla berlina, umiliando e denigrando la donna attraverso comportamenti
di certi personaggi politici che vengono imposti come modello vincente.


*E tra l´affanno dei giornali e dei politici preoccupati, anche noi vogliamo dire la nostra.*


*Invitiamo
donne, puttane, comunità glbtq, migranti e rom, gruppi e collettivi
femministi e tutti coloro che vogliono riprendersi la notte a
partecipare alla manifestazione del 21 novembre.*
 

Al termine del corteo in piazzale del Verano, è previsto un momento musicale, che vedrà la partecipazione di:


Bianca Giovannini (Banda Jorona)

Honeybird&the birdies

Giulia Anania

Eli Natali

Siateci!