ANCORA REPRESSIONE E CARICHE DELLA POLIZIA DAVANTI AL VOLTURNO

  • Luglio 24, 2014 19:05
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Questa mattina siamo tornati in tanti e tante davanti all’ex cine teatro Volturno occupato, sgomberato il 15 luglio con un’ingente operazione poliziesca e nuovamente riconsegnato dalle istituzioni al degrado e alla speculazione in una zona, quella di Termini, dove evidentemente non se ne sentiva il bisogno. 
Da quel giorno diverse iniziative sono state messe in campo, dalle incursioni teatrali nei cinema e nei quartieri, a un grosso corteo che ha sfilato per il centro rivendicando spazi sociali per la cultura indipendente e per gli sportelli abitativi fino alla giornata di ieri quando abbiamo portato in strada tutte le iniziative culturali e politiche che si svolgevano all’interno di quello stabile. Le prime avvisaglie sono state chiare: ieri, infatti, nell’assoluta indifferenza di media e istituzioni siamo stati circondati e spintonati da numerosi plotoni di polizia e carabinieri con la scusa del blocco del traffico. 
 
Sappiamo che si tratta di una scusa: non fa paura il blocco del traffico ma la resistenza di una comunità, dagli artisti di strada ai teatranti passando per chi lotta per la casa, che non accetta lo sgombero coatto di un luogo simbolo della riappropriazione dalla rendita, dalla speculazione e dagli interessi mafiosi. 
Oggi, quindi, siamo tornati. Eravamo in tanti (occupanti di case, operatori culturali e chiunque non si arrende alla devastazione del posto) con i nostri striscioni, i nostri corpi, le nostre voci e! il nostro agglomerato meticcio. 
Cosa chiedevamo? Garanzie sulla destinazione d’uso dell’ex cinema (la garanzia di una supervisione delle istituzioni sul posto, che non lo facciano diventare una sala Bingo, o un centro benessere, come molti giornali scrivono ma che rimanga uno spazio destinato ad un uso culturale anche in futuro), garanzie da parte della sovrintendenza sull’edificio storico (essendo un cinema degli anni venti situato in una zona centrale di Roma), e l’immediata sospensione dei lavori all’interno fino a che a queste domande non venisse data una risposta. 
Le risposte? Da una parte, la loro, sempre uguale a: un plotone di celere è immediatamente intervenuto caricando a freddo quella che era una manifestazione pacifica, disperdendola e lasciando sul posto la solita conta di feriti. Dall’altr! a parte, quella delle istituzioni. 
Anche qui nessuna sorpresa: in concomitanza con la manifestazione si stava svolgendo un tavolo all’assessorato del patrimonio con la presenza del vice sindaco Nieri. Di fronte all’insistenza di chi chiedeva una mediazione politica rispetto alle cariche in corso, il vicesindaco si è lamentato di non poter fare niente. 
Roma è oggi una città commissariata dal prefetto che fa il bello e il cattivo tempo sempre a servizio dei poteri forti (speculatori, palazzinari, comitati d’affari) pronto sempre a schierare i suoi uomini in divisa e a caricare chiunque non risponda ai suoi ordini. Il comune, nonostante si vanti di appartenere al centro sinistra dei diritti, non fa altro che allargare le braccia, dimenticandosi completamente il significato delle parole diritti e democrazia, rimanendosi allora complice delle devastazioni urbane e sociali ch! e questa città continua a subire. 
Siamo pronti ad un’estate di lotta. Continueremo la nostra battaglia sul Volturno Occupato convinti che vada sottratto alla logica del profitto e venga restituita alla cittadinanza quella risposta dal basso ad un’emergenza culturale e sociale che il Volturno Occupato rappresentava. Continueremo la lotta per la casa come unica soluzione al problema abitativo di questa città e, più in generale, di questo paese che assume contorni sempre più drammatici. 
 
Nonostante le ferie non siano ancora arrivate (beati loro che se le possono permettere) ci sembra che la giunta Marino sia in vacanza da diverso tempo per quanto riguarda il campo dei diritti e dei bisogni in questa città. Coordinamento cittadino lotta per la casa 
Laboratorio di cultura indipendente Volturno Occupato